Nercocapra - Mefistomanna

Un uomo che va al sodo, che colpisce dritto senza tanti giri di parole, ecco chi è Mirco Rizzi, chitarrista/cantante portavoce dei Nerocapra, formazione dell'hinterland astigiano giunta alla soglia del secondo lavoro da studio, l'ottimo "Mefisto Manna", album che, proprio come il suo leader, non fa prigionieri, e questo grazie soprattutto ad un serratissimo death metal vecchio stampo che, come nella migliore delle tradizioni anni '90, annienta ogni possibile via di scampo, supportato ancora una volta da una componente lirica in lingua madre, veramente degna di nota. Poche parole ma buone, tutta sostanza.....

Intervista raccolta da Beppe "HM" Diana

Ciao Mirco e benvenuto sulle nostre pagine, partiamo subito con la prima domanda, chiedendoti a livello puramente strutturale come sono nate le composizioni che fanno parte del nuovo album? E’ stato un processo fluido, o avete trovato delle difficoltà_ oggettive rispetto al passato?
Ciao Beppe, "Mefisto Manna" si è incarnato in modo diverso in confronto al nostro primo album "Vox Inferi". Prima di tutto il comporre i brani e gli arrangiamenti quasi completamente da solo dopo la dipartita di Dne, poi la lontananza di Beppe il nostro drummer che vive a Brescia (solo uno dei brani di "Mefisto Manna" era stato provato dal vivo in sala prove con lui)...insomma diverse difficoltà, non contando il fatto di occuparmi completamente del tutto, compresa la registrazione etc., molto interessante, ma abbastanza faticoso.
Le idee si sono concretizzate nei 3 giorni di recs delle parti di batteria, Beppe aveva sentito la maggior parte dei brani solo attraverso files scambiati via web, ma come al solito, ha dato il meglio di se ed è così che è nato "Mefisto Manna"

Un titolo alquanto particolare che, a primo acchito, sembra intrecciare sacro e profano, in che maniera lo dobbiamo intendere?
Il cibo corrotto degli dei...è la prima cosa che mi è venuta in mente

Come dicevi poc'anzi, anche a livello si produzione ti sei occupato in prima persona di tutto senza farti condizionare da menti esterne, dico bene?
L'unica mente esterna di cui avevamo bisogno si è materializzata con Alessandro Battezzati, la nuova chitarra dei Nerocapra, grande ascoltatore e al di fuori del mondo degli studi rec, tutto il resto è fatto in un doppio garage che mi piace chiamare "Hellbox", dove faccio piccoli lavori di registrazione...
Abbiamo registrato tutte le tracce audio su Logic, se si usano questi programmi come un vecchio e caro registratore a bobina, quello che suoni lo riproponi dal vivo e stop.

Parliamo proprio di Alessandro, si è integrato bene con il resto della band? Dal vivo sarai tu ad occuparti delle parti di basso, oppure state cercando un altro musicista che ricopra quel ruolo?
Ale, in passato ha suonato in bands come i Macello Comunale, i Pollution e i Thuban. Lo conosco da più di vent'anni, è stato importantissimo per mantenere in vita il progetto Nerocapra.
Si sta impegnando moltissimo nel progetto e soprattutto sullo strumento, anche perchè, qualche hanno fa, dopo un incidente, ha perso parzialmente l'uso della mano destra. Per quanto riguarda le parti di basso, i Nerocapra non hanno mai avuto un bassista, e credo non lo avranno mai.

I testi delle vostre liriche sono da sempre legati a tematiche di interesse sociale/personale, dei nuovi brani, sono stato colpito soprattutto da “Fame d'aria” che mi pare di capire celi un significato abbastanza intrinseco, dico bene?
"Fame" è legata alle ultime ore di mio padre, malato terminale. Quella sera avevo organizzato un concerto al Csa Murazzi, e mi trovavo a Torino. Ricevetti la telefonata di mio fratello, andai all'ospedale, che non dista molto dal Po e dai suoi Murazzi. 4 ore e mezza dopo mio padre era morto.

Quanto è stato difficile riuscire ad amalgamare le metriche dei testi, con le atmosfere musicali che si sono venute a creare? Credo che la spigolosità della nostra lingua, non si integra bene con il death metal old school del quale vi fate portabandiera...
Mi viene naturale pensare ai testi in italiano come in inglese, non abbiamo avuto nessun problema a riguardo...in Italia ci sono molte band estreme, che sia metal o altro, che usano l'italiano...

A proposito, sin dagli esordi vi siete definiti come “primitive metal”, lo avete fatto per cercare di dare una sorta di sigillo personale alla vostra proposta musicale, o solo per differenziarvi dagli altri?
Facciamo quello che per noi 40enni è "primitivo", death metal anni 80/90 oscuro, bastardo, senza fronzoli. A me piace il metal più vicino al punk, all'hardcore che al pop. Molto spesso vedo le nuove leve metal un po' troppo patinate e poco aggressive."Primitive metal" racchiude pienamente quello che noi intendiamo metal... 

Credi che, musicalmente parlando avrete ancora modo di sviluppare ulteriormente il vostro stile, oppure l'evoluzione che adesso vi spinge ad andare avanti, e' destinata comunque a cedere il passo ad una formula musicale e compositiva ben precisa?
Nerocapra è un progetto nato su basi death metal anni 80/90, ma aperto, inevitabilmente, a tutte le contaminazioni estreme e non, che fanno parte del nostro bagaglio musicale. Io ho suonato e continuo a suonare anche altri generi musicali come anche Beppe e Alessandro, ci piace la musica e nei Nerocapra diamo sfogo alla nostra parte più aggressiva

Domanda scontata ma che vorrei porti ugualmente, quali sono le aspettative che hai/avete nei confronti dell’uscita di questo ennesimo parto discografico auto finanziato? All’interno di una scena musicali così asettica come quella nostrana, come pensi possa essere accolto il vostro secondo album in studio?

Abbiamo ricevuto svariati feedbacks, dai più idolatranti, a quelli più negativi, come era già accaduto con "Vox", l'importante per noi è avere materiale nuovo da portare dal vivo e una nuova e sanguigna testimonianza dei Nerocapra

Molte band, soprattutto della nuova onda, si affidano sempre più ad agenzie promozionali, solo per apparire più professionali, arrivando a pagare cifre assurde ogni mese, senza riuscire a cavare il classico ragno dal buco, tu come la vedi?
L'unica cosa da cavare sono gli occhi della gente che fa soldi ingannando e raggirando persone che alimentano comunque questo gioco...nella legge del business se c'è compratore...
Nella mia vita ho fatto molti concerti, in Italia e all'estero con diversi progetti e diversi generi...mai pagato per suonare, mi è capitato di non essere pagato, ma non di dover pagare io. Il pay to play esiste da tempo immemore, certo, oggi è estremizzata alla grande e soprattutto nel rock/metal. Anche a noi ci sono arrivate delle proposte "allettanti" di slot per concerti, festival, naturalmente abbiamo sempre detto di no, piuttosto investiamo quei soldi in una grande magnata...

Ahhaahh, ed in quest'ottica la vostra attività live come procede? Ho visto che ultimamente avete avuto la possibilità di condividere lo stage con diverse band, quali sono quelle con cui vi siete trovati meglio?
Con tutte, e soprattutto naturalmente con i vecchi amici Mindsnare

Dalla registrazioni delle demo con i Blackened a “Mefisto Manna” come pensi sia cambiato il modo di rapportarti alla musica concepita e suonata? Dentro te c'è sempre la solita voglia degli esordi, oppure tutto in qualche modo si è ridimensionato? Che cosa ti spinge oggi a rimetterti in discussione ancora una volta?
Molti sogni che avevo da giovane si sono avverati, ma continuo ad avere il piacere di fare musica con altre persone, che per me è una delle cose più importanti. Ho già avuto svariate soddisfazioni dalla musica, ma voglio farne ancora e portarla dal vivo, sfogandomi con i Nerocapra... mi piace farlo....

Quanto è difficile portare avanti un progetto musicale molto particolare come i Nerocapra quando suonare in una band come la vostra non ti permettere nemmeno di pagare le classiche bollette di fine mese? Solo passione?
Semplice piacere nel portare avanti un progetto che mi dà molto, soprattutto dal punto di vista emotivo. Poi se esce qualche soldo da vendite cd, merchandise etc. il tutto è reinvestito in casa, a proposito: stampate nuove t-shirts!

Ok Mirco, siamo alla fine, ti lascio la parola per le considerazioni finali....

Buona musica e truculenti saluti da me e i Nerocapra!
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